La storia comincia quasi per caso. Come quella di tante startup. Uno dei soci voleva replicare Farmville, il gioco reso popolare da Facebook. L’altro si domandava sempre più spesso a chi appartenessero i terreni incolti che vedeva dai finestrini mentre viaggiava, e se fosse possibile trovare un modo per prendersene cura rendendoli produttivi. Il resto lo ha fatto il destino, che li ha portati a incontrarsi.  Andrea Guarrasi e Aren Hoxha si sono conosciuti per lavoro “Mi sono accorto che nel gruppo c’era un ragazzo dall’intelligenza e dal talento eccezionali” racconta Guarrasi, “e mi sono detto che dovevo assolutamente lavorarci assieme”. Detto fatto. 

La dea dell’agricoltura 

Quella di Urban Farmer e del suo portale cererly.it è una storia come tante nel mondo delle imprese innovative. Due lavori fissi, il sogno di “provarci”, la paura di fronte al salto rappresentato dall’apertura di un’azienda. Una storia che, però, rispetto alle altre, ha un ingrediente in più: un’amicizia che, nel tempo, ha travalicato i confini lavorativi per diventare personale.  

Nata nel marzo 2022, Cererly, la piattaforma di Guarrasi e Hoxha può essere l’anello di congiunzione che mancava tra chi possiede un terreno e chi è in grado di metterlo a frutto.  

“Con Cererly abbiamo cominciato mappando gli appezzamenti che è possibile utilizzare per le coltivazioni, fino a che ci siamo resi conto che gli stessi potevano essere impiegati anche per installare impianti da energia rinnovabile, naturalmente in presenza di determinate condizioni” raccontano i fondatori. Semplice l’idea: “Il proprietario si registra gratuitamente al sito e inserisce una serie di informazioni: dalla presenza di acqua a quella di colture. In questo modo, cererly.it, cerca e classifica infiniti dati, costruendo un grande database che, poi, viene messo a disposizione delle aziende alla ricerca di spazi per i verticali di energia rinnovabile e/o agricoltura. Il vantaggio? Grazie al nostro servizio la fase di scouting viene semplificata e velocizzata enormemente”.  

Creare un’azienda seguendo un’intuizione ma senza esperienza non è cosa facile. Nell’oceano della Rete non mancano informazioni su come avviare un’attività: ma l’impatto con la realtà si rivela, come per tutti, pieno di incertezze. “Non sapevamo niente di startup, pitch ed MVP, eravamo completamente digiuni di questo mondo” ammette Guarrasi ripensando ai primi giorni. “Completamente autodidatti, ci siamo dovuti inventare le prime presentazioni. Io mi sono concentrato sul definire mission e vision, Aren si è focalizzato sugli aspetti legati allo sviluppo della piattaforma e finanziari”.  

La svolta arriva poco dopo. I due si convincono che l’idea è buona quando il sito entra nel radar di un grande quotidiano nazionale, che decide di parlarne. "È accaduto tutto all’improvviso: nel giro di 24 ore dalla pubblicazione dell’articolo abbiamo registrato il primo grande boom di contatti, che ha rischiato di mandare in crash il nostro sito. Il numero di iscritti è quadruplicato in una sola giornata: a quel punto le premesse c’erano, ma bisognava trovare il modo di gestirli” racconta l’imprenditore.  

Una selezione attenta 

“Peraltro – prosegue il fondatore – potevamo contare solo sulle nostre risorse, perché sin dall’inizio la nostra idea era selezionare accuratamente partner e collaborazioni. Così, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato a studiare accuratamente tutti i modelli di business dei potenziali concorrenti, modificando il nostro sulla base di quanto di volta in volta apprendevamo e delle risposte del mercato”.   

Il secondo momento cruciale per la coppia di amici arriva quando i due contattano un grande operatore nel settore dell’energia rinnovabile. Con una semplice mail su Linkedin. “Si sono dimostrati interessati e ci hanno consegnato una checklist con le caratteristiche dei terreni su cui lavoravano. Scorrendola, ci si è accesa una lampadina: a tecnici e geometri le valutazioni richieste potevano richiedere fino a due settimane. Ma la nostra specialità è digitalizzare processi e così ci siamo messi all’opera: ora il nostro tool di intelligenza artificiale compie il lavoro in pochi istanti, analizzando i terreni presenti sulla piattaforma e creando l’abbinamento giusto tra domanda e offerta sulla base di una molteplicità di parametri. Solo per fare qualche esempio: inclinazione, pendenza, irraggiamento, distanza delle cabine di connessione e dagli impianti di rinnovabili. Diamo anche un voto di profittabilità presunta all’appezzamento”.  

L’energia, il nuovo verticale dell’azienda  

Oggi su cererly.it ci sono lotti per circa 80 milioni di metri quadri, ottomila ettari. La società è orgogliosamente basata in Puglia, ma è nel capoluogo lombardo che avviene l’incontro con AREC neprix: la scintilla tra le due realtà scatta immediatamente, racconta Daniele Levi Formiggini, Head of Real Estate Services della società milanese, parte del Gruppo illimity. “L’idea ci è piaciuta, e oggi la tecnologia di Cererly supporta il nostro servicer, da sempre alla ricerca di soluzioni innovative per valorizzare gli asset che gestisce con un'attenzione particolare alla tecnologia” prosegue il manager.  

Il futuro è tutto da scoprire. Anche perché le prospettive, in un settore in trasformazione come quello dell'energia, si ampliano di continuo. Ad esempio, con l’agrivoltaico, che unisce pannelli solari e possibilità di coltivare. Nelle intenzioni di Guarrasi e Hoxha c’è l’idea di selezionare e proporre terreni adatti a qualunque tipo di impiego, compreso lo storage, che con le rinnovabili diventerà essenziale per la stabilità della rete elettrica. “Il nostro è un servizio utile: in Italia esistono circa 16 milioni di ettari di terreni destinati all’agricoltura – dice l’imprenditore - cinque dei quali inutilizzati o abbandonati, ma il dato allarmante è  che aumentano di circa 400mila ettari l’anno. Ma per ottenere un’indipendenza energetica basata sulle rinnovabili ne basterebbero solo settantamila, poco più dell’1% circa del totale”. Senza contare, aggiunge, che quando un terreno è abbandonato all’incuria è più facilmente preda di incendi o spesso diventa una discarica a cielo aperto. 

Oggi Cererly sta addestrando l’algoritmo a riconoscere non solo il potenziale dei terreni, ma anche di altre superfici come lastrici solari o specchi d’acqua che possono giocare un ruolo nella transizione energetica con l’installazione di pale eoliche. Il vento soffia decisamente in poppa. “Questo progetto è un ottimo esempio di come la tecnologia e l’analisi dei dati possono aiutare a intercettare nuove opportunità per valorizzare gli asset” riprende Levi. “Ma c’è anche un altro tema cui teniamo e che la startup ci dà modo di continuare a seguire, quello della sostenibilità: non per niente, illimity ha un desk energy specializzato nell’investimento in crediti il cui sottostante è rappresentato da impianti di energia rinnovabile. Crediamo fortemente nella riqualificazione "green" degli asset, ad esempio attraverso l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti, e stiamo lavorando per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi che possano creare nuovo valore intorno agli immobili che gestiamo”.