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Roma, tante opportunità per chi investe nel real estate

Sarà Roma la prossima Milano dell’immobiliare? Se ne è discusso alla business breakfast organizzata da ARECneprix e Dealflower lo scorso 26 giugno. Sul piatto, le differenze nel mercato del real estate tra le due città, i passi già compiuti e, soprattutto, le potenzialità dell’Urbe. Un tema ampio, difficile da esaurire ma di cui nell’incontro si sono definite le linee essenziali. Partendo dall’esperienza italiana, e facendo riferimento a modelli stranieri.

Marco Raccah General Manager ARECneprix: “A Roma grande collaborazione con l’amministrazione”

Nella conversazione meneghina sono emersi spunti interessanti per gli operatori del settore alla ricerca di nuove opportunità di investimento. Marco Raccah, General Manager di ARECneprix, ripercorre i passi che hanno portato la società ad accendere i riflettori su Roma.

“La storia e la nostra esperienza aziendale ci insegnano che la capitale politica segue sempre la capitale finanziaria in termini di sviluppo immobiliare” riflette Raccah. “Personalmente, l’ho visto accadere in Cina, Paese che frequento sin da giovanissimo e che conosco bene. Shanghai, cuore finanziario, ha assistito a uno sviluppo precoce rispetto a Pechino, dove, come sappiamo, ha sede il governo. Quest’ultima non aveva ancora visto una rigenerazione urbana significativa, presupposto per un innalzamento della qualità edilizia media. Ma si intuiva che ci fosse del potenziale: nei primi anni Duemila ho cominciato a investire a Pechino e ho avuto modo di assistere alla trasformazione che ha portato al ripensamento di intere aree con la realizzazione di edifici iconici, come quello della televisione pubblica CCTV Tower, uno dei più belli del mondo a mio parere”. Le Olimpiadi del 2008 sono state uno snodo importante per la capitale cinese, che per due settimane ha visto i riflettori del mondo accendersi, con la città attraversata da migliaia di atleti, tifosi e commentatori.

Anche in Europa c’è un esempio recente: è Berlino. “Oggi – prosegue il manager - è una delle città più interessanti dal punto di vista immobiliare. Mi riferisco in particolare alla parte est, che aveva caratteristiche particolari dovute anche alla fase di divisione che la Germania ha sperimentato. Per queste ragioni, Berlino non aveva conosciuto lo sviluppo dei centri economici Monaco e Francoforte: ma, con l’impulso di un’amministrazione illuminata, lungimirante e dotata di visione, ha recuperato terreno nel giro di pochi anni”.

Guardare lontano, avere un’idea complessa del futuro, riuscire a immaginare l’abitato nel lungo periodo tenendo conto delle trasformazioni socioeconomiche, mai così veloci come in questi anni, è la chiave di volta per realizzare progetti in grado di resistere al tempo e migliorare la qualità della vita dei residenti. “Come è accaduto ieri a Milano e si sta ripetendo oggi a Roma, dove l’amministrazione ha saputo porsi in continuità con quella precedente. Perché una delle criticità tipicamente italiane è legata al fatto che a ogni cambio di giunta si tende a ricominciare il lavoro: ma per ripensare una città e valorizzarla serve un approccio condiviso, capace di andare oltre al colore politico. Trovo che lavorare di concerto tra pubblico e privato sia fondamentale: l'amministrazione a Roma sta dando ampio spazio agli investitori istituzionali”.

 

I progetti in corso: ex Fiera, Bufalotta, Eur

Se della Milano del real estate si è scritto tanto, come descriverebbe, allora, Roma?  “Per decenni è stata una città caratterizzata da una certa frammentazione” riprende Raccah, “dove gli sviluppatori presentavano tipicamente caratteri non istituzionali. Non solo: storicamente, hanno spesso lavorato in contrapposizione con le amministrazioni che, ricordiamolo, avevano l’obbligo di difendere una città che è un museo a cielo aperto”.

Continua il manager, “la capitale negli anni è cambiata. Ed è mutato anche l’approccio. Oggi Roma offre opportunità enormi, con intere aree da rigenerare”. Anche in questo caso vale il paragone con il centro finanziario del Paese, Milano, “che è arrivato prima, e peraltro ha avuto visione e continuità da anni, costruendo l’ossatura della città che abbiamo sotto gli occhi”.

Si è concluso un ciclo nel capoluogo lombardo? “Oggi i valori a Milano sono altissimi, con barriere all’ingresso alte per gli sviluppatori. Roma, al contrario, offre prospettive estremamente interessanti. Non va sottovalutato il ricambio generazionale negli investitori. Insomma, è mutato il paradigma, e ha giovato anche l’attività dell’Amministrazione Capitolina che ha lavorato molto bene per farne conoscere le potenzialità, per esempio presentando la città al Mipim di Cannes, la più grande fiera europea dell’immobiliare”.

Diversi i progetti nel parterre di ARECneprix. “Al momento – illustra Raccah - è in corso una gara per la definizione del Masterplan per la riqualificazione dell'area dell'ex fiera di Roma, vicino alle Mura aureliane, che si chiuderà a settembre quando verrà annunciato il progetto vincitore. Si tratta di un’area di 76mila metri quadri, oggi dismessa, ma collocata al centro del tessuto urbano della città e ancora completamente da valorizzare”. “Il progetto che abbiamo presentato prevede di realizzare 44.360 metri quadri di superficie utile lorda, composti all’80% per cento da residenziale: un 20% di questa componente sarà costruito in regime di edilizia sociale. Il restante 20% del totale sarà, invece, commerciale, diviso tra uffici e retail. Ci aspettiamo molto da questo intervento: se realizzato con successo, potrà dare una spinta significativa alla rinascita dell’area e servire da esempio per ulteriori attività. Del resto, buona parte del patrimonio immobiliare di Roma è datato e non conforme agli standard che ci si attende oggi”.

Un altro interessante piano di rigenerazione urbana è No.Mo. District, un progetto finalizzato a valorizzare l’area e a completare lo sviluppo del quartiere Bufalotta – Porta di Roma. L’intervento viene condotto tramite il Fondo Tulipa, fondo immobiliare partecipato al 100% dal Fondo Olympus, gestito da Finint Investments con ARECneprix in qualità di asset manager e special servicer del credito. Si tratta di 240 ettari nel quadrante nord dell’Urbe dove stiamo sviluppando residenze dall’elevata qualità architettonica e all’avanguardia in termini di sostenibilità ambientale e sociale. L’opera pubblica più significativa riguarda la riqualificazione del Parco delle Sabine, uno dei più grandi polmoni verdi della città, che sarà dotato di attrezzature sportive, percorsi ciclopedonali, aree per la socializzazione e nuovi spazi alberati.

Oppure il fondo U Turn, tra l’Eur e il Torrino, 44mila metri quadri di residenziale e 74mila di commerciale, dove gli interventi di rigenerazione hanno visto anche la realizzazione di un bosco urbano con quattrocento essenze ed una installazione di public art, all’aria aperta e liberamente fruibile.

“Quanto visto - conclude Raccah - conferma che, per portare avanti progetti di rigenerazione urbana realmente sostenibili, è importante sviluppare il più possibile la collaborazione stretta e costante tra tutti gli attori istituzionali coinvolti. La domanda in crescita richiede risposte che vanno individuate in maniera strategica. E il miglior interesse della città si persegue lavorando gomito a gomito. ARECneprix, essendo fortemente presente sul territorio, agisce come Asset Manager ed originator per collaborare con i propri investitori istituzionali proprio in questo senso. Il tutto per perseguire l’obiettivo comune alla mission del nostro Gruppo di “fare utili ed essere utili”, ovvero avere un impatto positivo sulle comunità e sul territorio perseguendo progetti socialmente utili”.

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